Presto disponibile una molecola che, somministrata ai pazienti colpiti da una neoplasia prostatica aggressiva, può preservare una qualità di vita accettabile

È una speranza in più che, nei casi migliori, può allungare la vita anche fino a cinque anni. Da Barcellona, dov’è si è tenuto il congresso della Società Europea di Urologia, giungono notizie incoraggianti per i pazienti che ricevono la diagnosi di un tumore della prostata metastatico o di una neoplasia che ha comunque elevate probabilità di diffondersi in tutto il corpo (fegato, ossa e polmoni le altre sedi più spesso colpite, in questo caso). La novità sta soprattutto nell’ormai prossima disponibilità di una molecola che, somministrata in quei pazienti colpiti da una neoplasia prostatica aggressiva (ma non metastatica alla diagnosi), può ritardare la comparsa delle metastasi fino a due anni e preservare una qualità di vita accettabile…Continua su La Stampa>>

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