Vince il concorso “Hack Crack” con un video sulle “5 W” dell’oncologia. Due giorni con oltre mille partecipanti. Il Prof. Pronzato: “Oggi la percentuale dei guariti in Italia è del 60%”. Appuntamento tra un anno in Emilia – Romagna

Genova, 12 aprile 2024 – Un video per raccontare ai pazienti le 5 domande principali sull’oncologia e rispondere in modo efficace: è quello che ha vinto Il premio Hack Crack – Racconta la tua rete, inserito all’interno della sesta edizione di Cracking Cancer, andata in scena a Genova il 10 e l’11 aprile.

Tra le Reti oncologiche finaliste, Campania, Piemonte – Valle d’Aosta e Sicilia, è stata quest’ultima a classificarsi per prima, sviluppando un format comunicativo capace di abbattere la barriera che a volte si forma con i pazienti.

La rete siciliana ci è riuscita tramite il progetto “ReOS è”, che mira ad illustrare ai pazienti il percorso in essere e i nuovi approcci assistenziali regionali. Quello che è stato proposto è un artefatto comunicativo che visualizza un paziente guidato attraverso i fili della rete, rappresentanti i Pdta attivi. Mediante un video si comunicano dunque efficacemente le 5 W (Who, What, Why, Where, When) della rete oncologica, rassicurando il paziente sul coinvolgimento dei professionisti in termini di multidisciplinarietà e continuità. Lo slogan finale “Sconfiggere il cancro si può” sottolinea l’importanza di una rete che sostiene i pazienti oggi e domani, per migliorare la qualità delle cure e superare le disomogeneità.

Questa edizione di Cracking Cancer ha annoverato oltre mille partecipanti per una due giorni intensa, che si è mossa tra contributi trasversali provenienti dalle reti oncologiche italiane, riunite a Genova per continuare la marcia contro i tumori. A confrontarsi sono stati 360 presenti e 750 collegati a distanza, tra oncologi, manager della sanità, comunicatori, pazienti.

Tutti uniti per “sgretolare il cancro”, che non è sconfitto, ma rispetto al quale, nel 2024, l’incidenza delle guarigioni ammonta al 60% dei casi. A guidare la rassegna di quest’anno sono stati Paolo Pronzato, Direttore Uoc oncologia medica 2, Irccs Policlinico San Martino di Genova e Gianni Amunni, Coordinatore scientifico Ispro.

Due i macro temi: i cambiamenti epidemiologici in corso e lo stato di avanzamento della ricerca. I partecipanti hanno potuto così confrontarsi su argomenti che hanno spaziato dalla prevenzione attiva alle terapie di supporto, passando per la “Precision oncology” e l’accesso ai farmaci innovativi, fino a toccare il “Molecular  tumor Board” e la fisioterapia oncologica.

“Questo è un evento – il commento di Amunni – sempre estremamente partecipato e che riesce ogni volta a tenere insieme temi tra loro solo apparentemente distanti, come le nuove acquisizioni scientifiche e la comunicazione. Per sgretolare il cancro è necessario continuare a viaggiare in questa direzione, attraverso le reti oncologiche del Paese, affrontando la sfida grazie al contributo di molti punti di vista diversi”.

“Il problema del cancro – ha aggiunto Pronzato – non è alle spalle. Dovremo affrontarlo ancora nei decenni a venire. Oggi registriamo un aumento del numero dei casi osservarti che deriva dalla crescita della popolazione e dal cambiamento demografico. A fronte di questo, la percentuale dei guariti in Italia è del 60%, mentre per la parte restante la malattia può essere cronicizzata. La ricerca, in questo senso deve continuare a spaziare dal campo epidemiologico a quello sanitario, per fornirci risposte efficaci”.

Nel corso dell’evento sono stati divulgati i risultati del sondaggio svolto tra cinque delle maggiori Scuole di specialità italiane: ne è emerso che l’80% dei giovani oncologi intende rimanere a praticare la professione in Italia e che almeno la metà si aspetta di farlo in strutture altamente specializzate, puntando forte anche sull’ausilio della tecnologia.

L’appuntamento con Cracking Cancer è adesso fissato all’anno prossimo, in Emilia Romagna.