La vita da malata però mi regala «lussi» che da sana avevo smesso di concedermi: gli amici e gli affetti più vicini, un’esistenza a tinte vivaci e più autentica

Un tumore all’ovaio e il mondo mi è crollato addosso. La vita da malata però mi regala «lussi» che da sana avevo smesso di concedermi: gli amici e gli affetti più vicini, un’esistenza a tinte vivaci e più autentica

4 giugno 2013. Ore 19. «Ho il cancro». Me lo ripeto sottovoce, quasi senza respirare mentre il mondo mi sta cadendo addosso. Divento, senza volerlo, ospite di un carcinoma maligno del diametro di un bottone, proprio come quello del camice del dottore che mi guarda con due isole di dolore al posto degli occhi. All’uscita mi aspettano mia madre e mio cugino. Iniziamo così il nostro giro di giostra al ritmo di uno swing in minore alla Django Reinhardt che mi porta da un ospedale di una piccola provincia a quello di una grande città che ha i finestroni aperti su una bella campagna….La storia su ilCorriere.it>>

“…IMMAGINATE COSA POTREMMO FARE INSIEME!”

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