Padova, 19 nov. (askanews) – “L’oncologia ha pagato, come tante altre branche della medicina, un prezzo importante, sia in termine di mancate diagnosi – si pensi al fermo degli screening per due mesi – sia in termini di diagnosi tardive, visto che in un anno c’è stato un minore accesso agli approfondimenti diagnostici. Questo ci fa pensare che dovremo vivere, se già non lo stiamo vivendo, con un carico di domanda oncologica aumentata, sia sul piano quantitativo, per le diagnosi mancate, sia sul piano qualitativo: casi più avanzati a causa delle diagnosi rimandate”. È quanto ha sottolineato Gianni Amunni, direttore generale di Ispro, l’Istituto per lo studio, la prevenzione e la rete oncologica, a margine dei lavori del “Cracking Cancer Forum”, organizzato a Padova da Koncept.
“È un momento in cui è giusto che l’oncologia faccia riflessioni di profondo rinnovamento organizzativo, proprio per non essere ‘gli stessi di prima’ della pandemia da Covid. Quindi ridare forza, impegno, promozione delle reti oncologiche, che ancora non sono presenti in tutte le regioni italiane, pur essendo un obbligo. Dare forza e spazio e promozione alle attività di prevenzione primaria e di prevenzione secondaria e soprattutto dare opportunità di cura per tutti i pazienti, in maniera uguale per tutti, sapendo che in questo momento l’oncologia ha a disposizione strumenti nuovi che possono davvero cambiare la prognosi del paziente oncologico”, ha aggiunto.