Reti oncologiche regionali punto di partenza per la creazione dei nuovi percorsi di cura. L’analisi di Gianni Amunni (Ispro)
“Le Reti oncologiche regionali devono essere il punto di partenza per la creazione dei nuovi percorsi oncologici nel nostro Paese”. Ne è convinto Gianni Amunni, oncologo e direttore generale di Ispro (Istituto per lo Studio, la Prevenzione e la Rete Oncologica), sentito da Fortune Italia per parlare proprio di assistenza territoriale al paziente oncologico. “La scelta del modello a rete non è più in discussione, ma deve essere prontamente realizzata sui territori che ancora non l’hanno fatto”.
L’Italia, come al solito, su questo fronte viaggia a velocità diverse. Ma il punto, ora è organizzare una presa in carico che offra al paziente, sul territorio e vicino a casa, ciò di cui ha bisogno. Proprio di oncologia e della nuova prospettiva della sanità si occupa il documento redatto da LSCube sul “diritto alla scelta della cura: il paziente oncologico al centro degli investimenti in sanità”. Un documento, alla cui realizzazione ha partecipato anche Amunni, che ha messo in risalto una serie di criticità che riguardano la concreta attuazione delle Reti oncologiche regionali. “Una Rete – sottolinea Amunni – ha bisogno di un forte mandato della politica regionale, della condivisione dei professionisti convinti di far parte di una squadra e di strumenti di governance dei percorsi oncologici”.