Palazzina Reale della Stazione di Santa Maria Novella
La Palazzina Reale della Stazione di Santa Maria Novella fu costruita nel 1935, come sosta e residenza temporanea per i Re d’Italia, dato che Palazzo Pitti era divenuto un museo. I lavori per la sua costruzione furono contemporanei a quelli della stazione ed entambe furono inaugurate il 30 Ottobre 1935 alla presenza del re Vittorio Emanuele II e del ministro Costanzo Ciano.
Gli storici non sono univocamente convinti che l’ideatore della palazzina sia Giovanni Michelucci ( a capo del team di Gruppo Toscano che progettò e costruì Santa Maria Novella). Alcuni sostengono, portando a prova delle loro ipotesi documenti privati dell’epoca, che la Palazzina possa essere opera di Italo Gamberini.
Quello che colpisce immediatamente della Palazzina è il fasto. Il marmo fior di pesco crea subito una differenza visiva con la Stazione, diversità che viene acuita dalla presenza delle paraste alternate al vetro e dalla statua che raffigura Arno e la sua Vallata, opera di Italo Griselli. La statua rappresenta un uomo ( secondo alcuni un riitratto di Giovanni Michelucci) e una donna, seduti sopra una vasca piscina.
L’esterno della palazzina dal 2016 è stato riaperto al pubblico, dandolo in uso ad alcune aziende private.
L’interno della Palazzina Reale, restaurato nel 1990, conserva quasi intatto il fasto dell’epoca. I materiali scelti sono tutti di pregio (marmo bianco di Carrara, marmo rosso di Levanto, serpentino verde delle Alpi) e conducono il visitatore fino al cuore della struttura: il salone reale, alto 10 metri, illuminato da un grande velario in vetro giallo ondulato. Il fasto della sala è dato dal marmo di Castelpoggio e nella pavimentazione in legno di noce.
Sulla sala troneggia il mosaico azzurro e oro con il simbolo del nodo sabaudo e del motto di casa Savoia, FERT. Originariamente c’era anche una corona.
Si può accedere alla Palazzina da Via Valfonda o dal binario 16, attraverso un ingresso piastrellato di rosso e decorato con due palme.
(fonte 055 Firenze)